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memoria2La nostra mente, forse la cosa più complessa che esista sulla terra… e l’uomo vorrebbe etichettare ogni singolo neurone.
E’ una sua necessità! dividere, classificare ed etichettare tutto nei particolari. Peccato che la somma dei particolari non farà mai un insieme complesso.
L’insieme delle caratteristiche dei singoli neuroni non equivarrà mai a tutto il sistema neuronale che la natura ci ha fornito per interagire con il mondo in cui viviamo.
Ma grazie alla continua ricerca, ora sappiamo tantissime informazioni su come funziona o non funziona il cervello. Dipende dai punti di vista.

Ma, andiamo ad esaminare quello che ci sta più a cuore. L’apprendimento!
Funzionalità fondamentale per la sopravvivenza da sempre, da prima che inventassero simboli e lettere scritti su pietre, papiri, carte e cristalli liquidi.

Per apprendere occorre memorizzare, vediamo cosa succede nel nostro cervello. In quell’area specifica dove vengono convogliate tutte le informazioni della realtà sia esterna che interna all’individuo, raccolte attraverso tutti i sensi, compreso quello emozionale.

La memoria sensitiva trattiene per pochi attimi queste informazioni e ne elimina circa il 75%. Quelle ritenute non influenti per il ricordo. Sarebbero troppe da ricordare (es. n. di alberi in un parco, temperatura, umidità, persone, etc).
Meno dell’1% selezionato nell’area del linguaggio viene immagazzinato nella memoria primaria a breve termine, dove avvengono le associazioni con altre informazioni già presenti nella nostra mente.
Maggiori sono le associazioni, più forte diventa il ricordo che passerà nella memoria secondaria a lungo termine.

Ma chi decide quali sono le informazioni da ricordare e quelle da dimenticare?
L’Ippocampo. Una piccola zona del nostro cervello che partecipa alla percezione della realtà e gestisce le emozioni ed i sentimenti.memoria

L’ippocampo preferisce le cose piacevoli ed i sentimenti positivi, di conseguenza,le informazioni legate a queste sensazioni passano più facilmente nella memoria secondaria.
Se ci si predispone negativamente, le informazioni vengono bloccate dall’ippocampo e difficilmente si ricordano. (es: “questa materia non mi piace e non riuscirò mai ad impararla” e così sarà).
Ma se richiamiamo delle sensazioni positive, l’ippocampo si mette dalla nostra parte e ci aiuta a ricordare ed imparare qualsiasi cosa. (es. Questa materia non mi piace, ma se trovo un altro sistema per impararla, magari faccio meno fatica)
Fonte dati: “Come potenziare la memoria”

Leggi anche:
1. La memoria e il suo guardiano: l’ippocampo  – è questo articolo

2. Occhio e Orecchio alla Biodiversità

3. Intelligenza Verbale e Visiva

4. Versione olistica della persona e dell’apprendimento

5. Malfunzionamento Neurobiologico o Diversità?

 

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