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C’era una volta, ma c’è ancora oggi in tante città, un vento curioso e irrequieto chiamato Frene SiaquelcheSia. Questo vento è quasi invisibile, ma il suo passaggio è inconfondibile: lascia una scia di frenesia ovunque vada.
Quando si infila nelle case, nei grandi magazzini e nei piccoli negozi o persino nei pensieri delle persone, le spinge a correre, fare, produrre, senza mai fermarsi.

Nelle città e nei paesi, la vita diventa un vortice incessante. La gente si affanna di qua e di là, accumulando oggetti, riempiendo le giornate di impegni e cercando di acchiappare momenti di felicità, come si cerca di afferrare una farfalla al volo. Ma c’è un problema: nessuno riesce mai a trovarla. C’è chi corre per finire di comprare i regali di Natale, chi si affanna a cucinare cibi elaborati e chi passa ore a decorare la casa con luci e ornamenti.

Ma nessuno si ferma. Non c’era tempo per una risata, per una carezza o per una semplice chiacchierata.

Favola di Natale

In una di quelle giornate convulse, un piccolo bambino chiamato piccolo Jes dal cuore curioso, si accorse del vento. Era l’unico a vederlo: un vortice trasparente, pieno di luci che giravano su se stesse come stelle impazzite. Jes non aveva paura; anzi, si avvicinò e chiese: “Vento Frene  SiaquelcheSia, perché fai correre tutti così tanto?”

Il vento si fermò un istante, sorpreso dalla domanda. “Perché correre li fa sentire vivi,” rispose. “Ma non li rende felici,” osservò Jes con dolcezza.

Frene SiaquelcheSia si fece pensieroso. Non gli era mai venuto in mente che il suo incessante soffiare potesse lasciare la gente vuota e insoddisfatta. Jes allora gli fece una proposta:

“Il 25 dicembre è il mio compleanno, potresti almeno per quel giorno, soffiare piano piano, come un sospiro, e guardare cosa succede?”

Il vento accettò, incuriosito. Così, il giorno di Natale, Frene SiaquelcheSia rallentò. Nelle città si diffuse un silenzio diverso, fatto di suoni lievi: il crepitio del fuoco, le risate dei bambini che giocavano a nascondino, il fruscio delle mani che intrecciavano ghirlande di carta. Le persone, finalmente, si accorsero delle piccole cose: il calore di un abbraccio, il profumo di biscotti semplici, il piacere di stare insieme senza correre. Persino il vento, che aveva sempre creduto che la frenesia fosse necessaria, si sentì leggero, come mai prima.

Dolci Auguri

Da quel giorno, le persone scoprirono che è possibile scegliere il ritmo con cui vivere. Il vento Frene SiaquelcheSia non smise mai di soffiare, ma ogni Natale si ricordava della promessa fatta a Jes: soffiare piano, come un dolce respiro, per ricordare a tutti che la vera gioia sta nello stare insieme e nel riscoprire le piccole meraviglie della vita.

Momenti Felici

Che questo Natale sia un momento di pausa, in cui il tempo si ferma e le piccole cose si fanno grandi: una risata, un gioco, un abbraccio. E che ogni regalo scartato sia meno importante del tempo condiviso con chi amiamo.

P.S. Buon Compleanno piccolo Jesus

Auguri dal Team di Ippocampo per Tanti e Felici Momenti in Famiglia

VentoFrenesiaquelchesia-Ippo


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